Menzione del mese
Per dare inizio a questa nuova terrificante avventura quale miglior ispirazione, e quale migliore omaggio, che la divina Ingeborg Bachmann.
Da anni mia fedele compagna nel viaggio che ho scoperto essere non solo la poesia o la letteratura, ma la vita stessa.
Bachmann scrive con una maestria invidiabile a pochi e con la sua penna magica riesce a tramutare in poesia ogni combinazione di vocali e consonanti mette su carta.
In particolare questo piccolo libricino, che posso definire tra i miei preferiti, se non il mio preferito, in cui l'autrice ci fa dono di 7 racconti, corti ma ricolmi di vita, di morte, di aspettative e di domande.
La sua indagine del femminile e in particolare dell'altro si districa in un labirinto di forme e sostanze che non può che trascinarti con sé, in un vortice di sentimenti.