Un'altra lettera senza meta, senza tempo

20.03.2025

12 Gennaio 2023

Oggi scrivo un po' di fretta perché devo dire molto e non ho il tempo necessario per farlo. Sono in un buco di tavola calda che aspetto un piatto di pasta al pomodoro. Più tardi imbucherò questa lettera come le altre, sperando che qualunque fine facciano qualcuno le legga prima di buttarle via.

Ieri parlavo per caso con due signore sul pullman, hanno iniziato ad importunarmi appena sono salito facendomi domande sciocche su quale fosse la fermata più scomoda o robe del genere… in realtà non ascoltavo. Dopo cinque fermate che sono a bordo e mi tormentano, una si sbilancia e mi chiede senza alcuno scrupolo: <<dove vai ragazzo?>> Tra me e me penso dovrei dirgli che vado dallo psicologo così magari il pensiero che non mi va di tergiversare in conversazioni disagevoli e vacue, potrebbe sfiorare le loro sfiorite menti. Nulla da fare, la sola parola psicologo ha attivato in loro un fiume di automatismi, collegamenti, pensieri, aneddoti e frasi motivazionali; tutte futili lezioni che sentono il bisogno di impartirmi. Io ascolto, annuisco e penso: grazie signora per avermi illuminato, stasera mentre mi masturberò pensando al suo fertile seno che fuoriesce dall'intimo pericolosamente scollato, che lei non ha esitato a sventolarmi sotto al naso, mi ricorderò di tutte le belle stronzate che mi ha propinato.
La realtà è che a nessuno interessa se tu sei triste, l'importante se lo sei è che tu non lo sia più di loro, non sopportano che qualcuno faccia qualcosa meglio di loro, anzi, nemmeno ne considerano la possibilità. Cazzo, non sto bene. Anche se glielo urlassi in fronte loro mi guarderebbero e direbbero: "chi sta veramente bene?" Questa cosa dovrebbe essere? filosofia? Se vogliamo parlare di filosofia signore io sono d'accordo, in caso contrario tenete pure i vostri motti e battute di spirito lontano dalle mie orecchie sensibili, grazie. Mi dispero soltanto perché rovescio tutta la mia rabbia qui, sulla carta, e non sulle signore che mi canzonavano.

Sceso da quel pullman mi sono diretto a casa di un amico, abbiamo pranzato insieme, guardato un film, e ora mentre vado alla fermata del pullman cerco una buca per le lettere.

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