Taxi Driver

06.05.2024

È davvero delirante colui che cerca di cambiare le cose?

Taxi Driver: film del 1976 scritto da Paul Schrader e diretto da Martin Scorsese. Protagonisti un giovane Robert De Niro e una ancor più giovane Jodie Foster. Fanno da sfondo due volti di New York: una versione criminale e trasandata di notte, una burocratica e trafficata di giorno.

Un film che porta lo spettatore ad assistere alle scelte di un protagonista insolito, pazzo, squilibrato ma anche affascinante e più intelligente di quanto sembri. 

Acclamato dal pubblico e dalla critica, film cult, capolavoro di Scorsese, caposaldo del cinema contemporaneo, un'opera da recuperare assolutamente.
...
 Posso essere sincero? Non mi è piaciuto molto.
"Oddio ma cosa dici? Ma sei pazzo? Guarda che è un capolavoro!" Lo so, è un'opinione davvero contrastante, ma sono qui per recensire e portare a galla ciò che ho notato.

La trama

***ATTENZIONE SPOILER!!!***

Travis Bickle è un ventiseienne ex Marine in Vietnam che, per via di un'insonnia cronica, lavora come tassista nelle ore notturne. Di giorno scrive un diario e guarda la televisione mentre di notte lavora, frequenta i colleghi durante la pausa o guarda film pornografici in cinema a luci rosse.
È un tipo solo, non riesce a relazionarsi con gli altri nonostante i suoi tentativi (con i colleghi al bar o con l'affascinante Betsy).
Quando incontra Iris, giovane prostituta minorenne, decide di salvarla dalla situazione in cui si trova ma la ragazzina non vuole saperne, è ormai sotto il controllo del suo protettore Matthew.
Travis si convince che deve fare qualcosa per cambiare la situazione, deve essere lui il primo a lottare per migliorare le cose: compra delle pistole e si prepara per uccidere il senatore Palantine, da lui incolpato come causa di tutti i mali.
Non riuscendo nel suo obbiettivo per via delle guardie del corpo del politico, Travis prova a salvare Iris uccidendo Matthew e tutte le persone che gestiscono il bordello, lasciando solo Iris.
Dai giornali che si vedono a fine film si intuisce che il protagonista è diventato una sorta di eroe urbano e pure i genitori della ragazza lo ringraziano per averla liberata.
Travis ritorna così alla sua solita vita da tassista.

Non è una trama complessa e ricca di sviluppi eppure riesce a mantenere alta la curiosità dello spettatore. Questo grazie alla magnifica presentazione del personaggio che, insolito com'è sin dall'inizio, costringe chi vede il film a chiedersi quale sarà la sua prossima mossa.

Travis

È un personaggio fuori dal mondo, non si può capire o analizzare come un qualsiasi altro individuo in questo film. Le reazioni che ha quando gli parlano, gli sguardi con cui osserva il mondo attorno a lui, tutto fa capire che non è normale, nella sua mente avvengono ragionamenti unici e a volte spaventosi.
Betsy, al loro primo appuntamento, riesce a descriverlo perfettamente: Travis è un controsenso vivente.
Difatti vorrebbe essere come gli altri (dice all'inizio del film) ma reputa tutti come spazzatura che ammala il mondo, vorrebbe non essere solo ma non fa nulla per avvicinarsi alle persone, analizza tutto ma non lo comprende a fondo.
Quando decide di uccidere Palantine potrebbe sembrare impazzito, ma in realtà è dall'inizio del film che non è sano di mente. La sua voglia di salvare il mondo uccidendo i cattivi è solo una delle tante manifestazioni del suo delirio, un delirio che lo aliena da tutto e lo isola "proteggendolo" dal male della città.
Da un punto di vista esterno Travis è solo un uomo perso, che non riesce a trovare il suo posto nel mondo e che quindi decide di fare una pazzia, un colpo grosso prima di togliersi la vita (ci prova ma rimane senza proiettili).

L'unica persona con cui sembra essere ragionevole è...

Iris

Una giovane prostituta di tredici anni che è ormai ipnotizzata dalle dolci parole di Matthew e che fa fatica ad immaginarsi lontana da lui.
Travis vorrebbe portarla via dalla strada e ricongiungerla con i genitori, per lui Iris dovrebbe essere a scuola, frequentare persone della sua età, divertirsi come ogni altro ragazzino.
Il protagonista cerca di convincerla a fare la cosa giusta ma la ragazza è troppo chiusa in sé per ammettere che ha ragione, il tutto si conclude in un nulla di fatto.
Ma perché Travis è così lucido quando parla con Iris? Perché sembra una normale persona sinceramente preoccupata per lei? Forse perché Iris è più persa di Travis.
La ragazza è in balia degli altri, fare la prostituta è la manifestazione di questo sentimento, non riesce a prendere una decisione per sé e quindi rimane soggiogata da Matthew.
Per Travis salvare la ragazza è come salvare sé stesso, lui vorrebbe liberarsi dal male che lo circonda ma non riesce... forse però può aiutare qualcuno nella sua identica situazione.
Con metodi estremi alla fine ci riesce, Iris ritorna a casa dai suoi genitori e la città elogia il tassista come un eroe.

Il finale

Nonostante tutto quello che il film ha mostrato, il finale sembrerebbe confermare la visione del protagonista: solo dopo la sparatoria i giornali lo notano e parlano bene di lui, guadagna una certa fama e attira l'attenzione di Betsy. Iris torna a casa dai genitori, Travis riprende a lavorare ma sembra più sereno, come liberato da un peso che lo opprimeva.
Se la sparatoria ha portato a questi risultati, era davvero una pazzia? In una società problematica come New York in quegli anni, Travis era davvero delirante a volersi mettere in prima linea per cambiare le cose?
Ovviamente non approvo l'omicidio come soluzione ai propri problemi e il reato commesso da Travis non doveva essere premiato, ma la reazione dei giornali fa riflettere su chi sia davvero il pazzo in questa storia.


Valutazione: ★★★★★★★☆☆☆

Perché quindi dico che non mi è piaciuto? Per via della lentezza che fa sembrare un'ora e cinquanta come tre ore di film.
Tutte le cose meravigliose che ho notato sono schiacciate da un ritmo narrativo pesante, lentissimo, che andava bene solo in quegli anni.
Questa pellicola è troppo legata al passato, un tempo in cui il cinema si prendeva quanto voleva per raccontarsi al meglio. Non è un difetto, ma un aspetto che personalmente mi rende difficile la visione del film. Molti altri film, anche più vecchi, sono godibili ancora oggi e non risultano così statici, bensì dinamici e coinvolgenti; Taxi Driver invece, per via di una narrazione basata sui dettagli, rimane bloccato dando la sensazione di non avere nulla da raccontare.
Tutto questo non toglie che la regia è davvero eccezionale e ogni dettaglio è curato con attenzione, nulla è messo a caso. Un buon soggetto da studiare ma non lo rivedrei se non dopo tre caffè.


di Andrea Brevi