Sweeney Todd
IL DIABOLICO BARBIERE DI FLEET STREET
Al confine tra il musical, l'horror e mille altre sfumature di generi, Sweeney Todd si rivela ancora una volta l'opera di un genio, Tim Burton riesce per l'ennesima volta a stupirci con questo nuovo personaggio la cui storia è assai dolente.
Sweeney Todd, una volta chiamato Benjamin Barker, era un barbiere, ingiustamente incarcerato da un vecchio giudice, il giudice Turpin, innamorato di sua moglie e intenzionato a portargliela via. Dopo i molti rifiuti, il giudice riesce con l'inganno ad approfittarsi di lei con la forza, portandola alla pazzia, e cresce la loro bambina come sua.
Di ritorno dalla prigionia, Benjamin Barker si ritrova senza niente, nessuna famiglia e nessun possedimento se non le sue lame argentate che maneggia come un vero maestro, così stringe un legame ed una sorta di alleanza con la coinquilina del piano di sotto, la furba Miss Lovett, da tempo innamorata di lui, con l'obiettivo di ottenere la sua tanto agognata vendetta e riavere sua figlia. Ma l'ossessione per la vendetta lo condurrà su una strada di violenza e morte.
Johnny Depp, che sembra rinascere come nuovo con ogni ruolo creato da Tim Burton per lui, non solo ci sorprende con una bellissima voce, ma soddisfa le nostre aspettative con un'iconica performance, accompagnato dalla brillante Helena Bonam Carter.
La scelta del musical è a dir poco ardita, specialmente per una storia di sangue e vendetta, ma Tim Burton riesce a compiere un egregio lavoro, fino a segnarlo nella storia dei musical come uno di quelli che merita di essere visto, quasi come le antiche tragedie greche che venivano cantate negli anfiteatri dalle grandi star del V secolo.
Voglio evitare qualsiasi spoiler, ma il film ha un plot twist degno di nota, e si svolge tutto su un climax ascendente che accelera e accelera e accelera fino al finale, che pone un punto a tutte quelle parole e quelle canzoni che pervadono il film.
L'ossessione che conduce alla pazzia, la vendetta e la necessità sono i grandi temi dell'opera di Tim Burton. Se tutti i personaggi rappresentano in parte questi temi, possiamo dire che il giudice Turpin rappresenta l'ossessione, Sweeney Todd la vendetta e Miss Lovett la necessità, e oserei dire che il più brutale dei tre sia, di fatto, la necessità. Quella cosa che ti porta a fare l'impensabile pur di sopravvivere, quel tipo di cosa che ti fa mangiare i tuoi compagni morti nello schianto dell'aereo sulle Ande pur di sopravvivere, ecco che tipo di cose.
Resta allo spettatore solo l'abilità di empatizzare e simpatizzare con questi personaggi che sono tutti allo stesso modo così orripilanti e così umani.
di Rebecca Carminati