Sofia
Nell'anniversario di un giorno che la maggior parte delle persone che conosco preferirebbe dimenticare, mi ritrovo a pensare al dolore che la tua partenza ha causato, penso alla tua famiglia e i tuoi amici più stretti, e poi penso a me e le persone come me, e penso a quanto ti ho pensata in questo anno, e quanto ti ho pianto senza ritegno.
La tua morte ha marcato la mia vita, la nostra vita, e oggi, senza chiedere il permesso e senza domandarmi se sia giusto o meno, mi approprio della tua storia.
Non dobbiamo avere paura del dolore, non dobbiamo avere paura di soffrire, se soffriamo per qualcuno che abbiamo amato. Il lutto ci ricorda che tutto l'amore che avevamo da dare non è ancora finito.
Mi manchi sofi, le mie parole non sono sufficienti per il mio dolore e le mie poesie non sono all'altezza della tua statura.
Di seguito una traduzione inedita della poesia di Rainer Maria Rilke "Esperienza di morte"
Nulla sappiamo noi di questo andare, che
non condivide nulla con noi. Non abbiamo alcuna ragione,
se non stupore ed amore od odio
per visualizzare la Morte, quale fantastica maschera
di un tragico lamento che sfigura sorprendentemente.
Ora il mondo è ancora pieno di ruoli che noi recitiamo
lungamente per esser certi, che, piaccia o no,
reciti anche la Morte, sebbene non sia gradita.
Ma quando te ne andasti, una striscia di realtà irruppe
sulla scena attraverso la reale apertura
attraverso la quale sei svanito: Verde, il vero verde
il vero raggio di sole, la vera foresta.
Noi continuiamo a recitare. Raccogliendo i gesti
ora e poi, ed ansiosamente recitando
ciò che era difficile da imparare; ma la tua lontananza
è rimossa dalla nostra esistenza di copione,
talvolta ci travolge, come una consapevolezza,
discendendo su noi questa vera realtà
così che per un po' noi recitiamo la Vita
estaticamente, senza pensare ad alcun applauso.
R.C.