Portrait of a Lady on Fire

26.02.2024

Il film, diretto dalla regista francese Celine Sciamma, parla di una storia d'amore impossibile.

Marianne, una delle nostre protagoniste, è una pittrice parigina, il film ha inizio anni dopo la tragica storia d'amore e le prime immagini del film ritraggono le studentesse di Marianne impegnate nel suo ritratto, una di queste ha riportato alla luce un vecchio dipinto che riporta alla memoria di Marianne quello che era successo anni prima.

Marianna viene assunta per dipingere il ritratto della nostra seconda protagonista, Heloise, ex novizia costretta a tornare a casa dopo il suicidio della sorella e promessa in sposa a un ricco italiano. Marianne viene incaricata dalla madre di Heloise di farne il ritratto da inviare al promesso sposo di questa, ma il suo deve essere un compito segreto in quanto Heloise si rifiuta di posare per qualsiasi artista, poiché rifiuta questo matrimonio, ragion per cui Marianne deve fingersi una compagna di passeggio e cogliere più dettagli possibili durante il giorno così da poterla dipingere durante la notte.

Nei giorni che passano le donne stringono un forte legame e quando Marianne finisce il primo dipinto insiste per essere lei stessa a mostraglielo e a dirle la verità. Heloise così osserva il dipinto e lo trova mancante, mancante di vita, mancante di se stessa e mancante di Marianne, e dopo un puntiglioso scambio di battute, Marianne va dalla madre di Heloise per dirle che il dipinto non è all'altezza e che l'avrebbe migliorato, la madre vuole cacciarla, ma Heloise accetta di posare per lei, così la madre le dà altri cinque giorni per terminare il dipinto.

Caso vuole che la madre debba partire per quei cinque giorni e nella triste e silenziosa casa si crea un'atmosfera di pace idilliaca data dalla convivenza delle tre donne: Marianne, Heloise e Sophie, la giovane domestica incinta intenzionata ad abortire. Le tre donne formano un nucleo perfetto, quasi come una famiglia, e assistiamo a delle meravigliose scene di calma e pace che sembrano scaldare il gelo di quell'enorme magione, come quella in cui vediamo le tre donne vicino al fuoco sorseggiare vino, mentre Heloise e Marianne cucinano per Sophie che sta finendo di cucire.

Una scena in particolare è di grande rilevanza, sia per la sua bellezza, sia per il suo legame con la poetica del film. Le tre donne sono sedute insieme mentre leggono "Orfeo ed Euridice" di Ovidio, e mentre Heloise legge lo straziante passaggio in cui il poeta descrive Orfeo che si volta verso Euridice, condannandola a rimanere nell'Oltretomba, le tre donne esprimono le loro emozioni e le loro idee. Sophie non può credere che Orfeo si sia potuto voltare, non crede che non potesse resistere all'impulso pazzo dell'amore e Heloise ipotizza che forse sia stata Euridice stessa a dirgli "girati", ma Marianne interpreta diversamente il gesto di Orfeo, lei dice che lui "non fa la scelta dell'innamorato, ma quella del poeta", sceglie la memoria di lei, il suo ricordo. È proprio qui che ritroviamo la poetica del film: l'amore rimane nel ricordo e nella scelta del ricordo.

Le due protagoniste compiono delle azioni precise per ricordarsi l'una dell'altra, specialmente attraverso l'arte, qui è bene richiamare la scena che vede le due donne stese nude a letto, Marianne sta facendo un rapido ritratto di Heloise da conservare per sé per ricordarsi di lei e Heloise lamenta che lei non possiede nessuna immagine di Marianne, così, in una scena che potrebbe risultare estremamente erotica, ma che invece è resa delicata e intima dalla regia di Sciamma, Marianne inizia a tracciare il suo autoritratto, rimirandosi in un piccolo specchio posizionato sul pube di Heloise che vediamo per la prima volta in un nudo quasi totale.

Tra le tante cose, Portrait of a Lady on Fire è una storia di profonda solidarietà femminile, che non sfocia mai nel banale omaggio alle moderne politiche di genere o alle tematiche proprie del, come lo chiamo io, "femminismo da taschino". La scena che meglio descrive la profondità dei legami costruiti e che si sono da sempre costruiti tra le donne, è la scena dell'aborto di Sophie. L'erborista da cui si reca Sophie, accompagnata da Marianne, vive in una capanna con una sola stanza con i suoi figli, la procedura si svolge sull'unico letto che possiedono, dove, accanto a Sophie, è steso anche un bambino. Mentre la donna infila un impiastro nella vagina di Sophie e lei geme di dolore, il bambino le afferra gentilmente le dita e le tocca il viso. Qui in molti potrebbero dilungarsi sul significato politico di questa scena e della presenza del bambino come riferimento alla soppressione di una vita per la fioritura di un'altra, ma nelle mani di Sciamma diventa pura e inevitabile praticità: dove altro dovrebbe stare un bambino in una casa affollata se non sopra il letto vicino alla madre? E dove altro dovrebbe svolgersi una simile procedura? Le immagini di Sciamma rifiutano il sentimentalismo anche quando ne sono fortemente a rischio, in nome di un realismo che può o non può essere sentimentale.

Le due donne non possono stare insieme, niente lo permette, il loro è un addio fugace, un abbraccio dato di corsa, di nascosto, ma la loro storia non lo è stata, si rivedranno altre due volte, senza mai vedersi per davvero, ma abbastanza per assicurarci che quell'amore non è svanito e che non svanirà mai.

Céline Sciamma crea una delle migliori opere degli ultimi anni, un trattato sull'amore, che non è banalmente amore saffico, ma amore puro, non contaminato, se non, purtroppo, ostacolato, dalle convenzioni e dalla società che ancora oggi vede nell'omosessualità uno stigma incancellabile. Portrait of a Lady on Fire è, in tutto e per tutto, una tragica e meravigliosa storia d'amore, priva di fronzoli e canzoni sdolcinate (l'unica musica presente è un canto inquietante delle donne del villaggio attorno al fuoco come in un raduno di streghe e il magico trasporto finale con la musica di Vivaldi) e il potere di questo film perdura al di là della sua bellezza, così come l'amore, anche l'amore impossibile.

Voto: ★★★★ e mezzo


di Rebecca Carminati