poor things
Il dottor Godwin Baxter trapianta il cervello di un feto dentro il corpo della madre da poco deceduta dando vita alla splendida Bella Baxter, una ragazza che vuole scoprire il mondo e migliorare le persone.
Dal giorno che si è svegliata Bella non è mai uscita di casa, figlioccia di un padre amorevole ma anche molto protettivo, viene promessa in sposa al dottor McCandles, l'assistente di suo padre, ma in preda all'implacabile desiderio di scoprire il mondo decide di lasciare casa e partire per Lisbona con Duncan Weddernburn un uomo seducente che desidera ardentemente averla.
Lisbona, Alessandria e infine Parigi le mostrano un mondo ricco di cose meravigliose ma anche di ingiustizie, per fortuna ogni sentimento amaro si addolcisce in camera da letto. Scopre il sesso e le si apre il vaso di Pandora, scopre se stessa e la sua libertà che niente e nessuno riuscirà più a portarle via. Gonfia della sua sicurezza e della sua ingenuità sfida e mette a repentaglio i tabù della società moderna borghese, riscrivendo le regole e portando lo spettatore ad un ampia riflessione sul corpo femminile.
Una volta a Parigi litiga con Wadderburn e trova lavoro presso una casa chiusa, la salute del padre già cagionevole è messa a dura prova dalla lontananza di Bella che, in seguito ad una lettera del suo promesso McCandles, decide di tornare a casa. Ora i due possono sposarsi, ma sull'altare si presenta un nuovo ostacolo: il marito della donna che possedeva prima il suo corpo rivendica i suoi diritti coniugali e Bella decide di voler affrontare anche questa esperienza.
Il film, esilarante e volutamente provocatorio, riflette sul peso che la morale borghese occidentale ha avuto sulle donne e i loro corpi, anche se si può benissimo estendere ai corpi di tutti. Yorgos Lanthimos ci mostra con una delicatezza e un umorismo da maestri i molti lati della sessualità e dell'erotismo, sconfiggendo senza difficoltà tutte le barriere morali che ci vorrebbero puri e casti in nome di un etichetta cristiano-borghese che non ci si addice. Ci mostra tutti i benefici del sesso come stimolatore fisico-cognitivo che è in grado di portare quella che era una bambina ignara del mondo ad essere una donna padrona della sua vita, felice, priva di paure ed indipendente.
Le riprese in Fish Eye riflettono un mondo gigantesco e rotondo visto con gli occhi di un innocente mostro come Bella Baxter, e allo stesso tempo sono specchio proprio dei suoi giganti occhi azzurri (Emma Stone) che catturano l'attenzione di tutti gli uomini che popolano il film che, ognuno a proprio modo, si fanno portatori di una sottile critica sociale.
La prima parte del film è interamente in bianco e nero, lo schermo si colora quando Bella esce di casa e si trova faccia a faccia con una Lisbona del futuro (implicitando forse che un apertura mentale sulla sessualità sarà possibile solo in un futuro lontano), marcando l'uscita dalla triste gabbia del nido familiare (che si fa allegoresi della chiusura, della cecità e dell'ignoranza verso il mondo) verso il fuori che è tanto bello quanto brutto ma almeno è vivo e colorato. E questi colori torneranno poi, con Bella e la sua vasta esperienza come donna di mondo, anche nella casa paterna -inizialmente in bianco e nero- con le persone a cui tiene al seguito.
L'estetica steampunk delle scenografie e dei costumi unisce un mondo meccanico-barocco all'idea di futuristico e all'avanguardia, proiettando Bella in un mondo contraddittorio, utopico, e allo stesso tempo visivamente splendido (per approfondire sull'estetica steampunk leggete questo articolo di Rolling Stone). I costumi soprattutto sembrano svolgere un ruolo determinante nella caratterizzazione psicologica di Bella. Un armadio pieno di vestiti barocchi, ricchi di ridondanze di tessuto che enfatizzano specifiche parti del corpo, particolarmente le spalle, costruendo attorno ad Emma una silhouette affusolata e colorata che ricorda quasi dei fiori, perfetta allegoria della sua maturazione sessuale e della sua apertura al mondo esterno (per approfondire sui costumi leggete questo articolo di Amica).
VALUTAZIONE: ★★★★★★★★★★
Entra di diritto tra i miei film preferiti, purtroppo non resisto alle commedie di qualità e di spessore retorico-riflessivo. Versatile tecnicamente e pungente nelle tematiche Lanthimos conquista il mio cuore con questo lungometraggio geniale.