Matrix

02.12.2024

Come non ho mancato di ripetere a mio fratello per gli ultimi 4 mesi, non sono un'amante del cyber-punk, né del sci-fi in generale, ma ci sono alcune chicche qua e là che non posso fare a meno di ammirare estasiata: Matrix è una di queste.

Ora so che non tutti concordano sulla definizione di Matrix come cyber-punk, alcuni lo ritengono il re del genere, altri lo allontanano da questa definizione, io non mi ergo a giudice e giuria, ma secondo me può rientrare senza problemi in questo genere distopico a luci neon.

Matrix prende vita in un futuro distopico in cui le macchine hanno soggiogato gli uomini e utilizzano la loro bio-energia per tenersi in vita, ma questo dato non è chiaro all'inizio del film, che dal primo minuto sembra essere ambientato nel nostro mondo ai nostri giorni, una vita normale abitata da persone normali, quasi tutte almeno. Neo, il nostro protagonista conduce una doppia vita, di giorno un programmatore informatico che arriva sempre in ritardo, di notte uno degli hacker migliori al mondo. Neo viene contattato da Morpheus che gli offre la riposta alla domanda che lo tormenta: cosa è Matrix? E con una piccola pillola rossa la riposta si dispiega di fronte agli occhi di Neo: Matrix è una facciata, la realtà che lui pensava di conoscere è solo un programma genere dai robot che dominano il mondo. Così si unisce a Morpheus e al suo piccolo gruppo di resistenti con l'obiettivo di "risvegliare" l'umanità e con il peso conscio e inconscio di essere l'eletto, cosa di cui non si convincerà veramente fino allo scontro finale con il terribile l'agente Smith.

Matrix, oltre a una sceneggiatura all'avanguardia, è diretto da una regia fenomenale, non si può che rimanere a bocca aperta durante le scene action in slow-motion, come i costumi in pelle nera con gli occhiali iconici che ancora ad oggi ritornano nei nostri migliori costumi di Halloween, e la fotografia che viaggia suoi toni del verde per ricordarci che quel mondo non è reale, e che forse neanche il nostro mondo è così tanto reale.

Matrix è una delle opere cinematografiche più influenti della nostra generazione, sia a livello di film, sia a livello di immaginario comune, apre ad un'infinità di possibilità e un'infinità di domande, domande a cui tutti vorremmo trovare delle risposte e che ci spingono a indagare questo mondo e il nostro posto in questo mondo, e poi dai, è proprio una figata.

Pillola blu o pillola rossa?

Neo, dopo essere stato contattato da Morpheus, è posto davanti a una scelta rappresentata dalle famigerate pillole blu e rossa. Se sceglierà la pillola blu, la sua vita andrà avanti tranquillamente, si dimenticherà ogni cosa e potrà continuare la sua strada, se invece sceglierà la pillola rossa, gli verrà svelata la verità. Certo, la domanda è ingannevole, perché nessuno può sapere se la verità sarà migliore o peggiore della cosiddetta realtà, ma una scelta è necessaria e come diceva un vecchio saggio anche non scegliere è di fatto una scelta.

La domanda che voglio porre io è: noi cosa faremmo?

Se qualcuno ci chiedesse di scegliere tra una realtà spaventosa e terribile e una finzione felice e rassicurante, saremmo così coraggiosi da scegliere la verità? Forse qualcuno ce l'ha già chiesto, forse abbiamo addirittura già risposto, forse anche noi viviamo in una specie di Matrix, perennemente attaccati ai nostri cellulari e ai nostri computer, insicuri di noi stessi quando in mezzo alle persone, sconnessi da ciò che ci circonda. Vale la pena vivere così?

Chiedetemelo di nuovo, fatemi scegliere di nuovo.


di Rebecca Carminati