Le retour à la raison

03.02.2025

4 cortometraggi del visionario surrealista Man Ray rimasterizzati in 4k e accompagnati dalle musiche sperimentali degli SQÜRL.



L'etoile de mar

Nato da una poesia di Robert Desnos <<vista>> da Man Ray, questo corto unisce frasi a deliri visivi in cui le perturbanti inquadrature, dove le sagome e le ombre si confondono fino a diluirsi nella patina bianco-nera delle sequenze, portano lo spettatore in uno stato di allucinogeno trans, cullato dalle inquietanti musiche degli SQÜRL.


Emak-Bakia

Cinepoesia di Man Ray in cui, giocando con la luce e con le forme, realizza un ipnotico e labirintico tunnel di linee che distorce le immagini e disorienta lo spettatore lentamente trasportato in un delirio onirico dalle atmosfere musicali della band di Jim Jarmusch.


Le retour à la raison

Breve delirio foto-visivo che porta l'occhio al limite di un attacco epilettico, rendendo tutto ciò che compare sullo schermo alieno e incomprensibile: la perfetta definizione di unheimlich.


I misteri del castello del dado

Dedicato alla viscontessa di Noailles, ritrae un viaggio che nasce da uno scherzoso lancio di dadi e finisce in un doppio castello in cui i protagonisti si perdono nel vuoto dell'angosciante fortezza.
Reso ancora più angoscioso dalle inquadrature e dagli spostamenti di Ray, questo corto (il più lungo dei 4) disegna un atmosfera da horror surrealista sconcertante e ansiogena. Acccompagnato ancora una volta dalle musiche degli SQÜRL anche quest'ultimo film porta alla perdizione lo spettatore che si accascia in un sonno puro ed incomprensibile.

<<Un lancio di dadi non sopprimerà mai il caso>>



4 corti sperimentali del geniale fotografo surrealista Man Ray che rispecchiano a pieno e anzi descrivono al meglio la definizione dell'unheimlich su cui i surrealisti hanno costruito un intero movimento artistico che ha rivoluzionato l'arte e riplasmato i codici del mondo che li circondava.
Basati tutti e 4 sul giocare e deformare la luce per ottundere la vista e creare delle immagini bianche nel profondo nero che lo circonda e che inganna l'occhio anche del più attento osservatore. La luce altera e il cervello malpensa, creando collegamenti, automatismi e deduzioni che sviano l'osservatore dalla realtà rappresentata portandolo in un incubo in cui nulla è ciò che sembra ma tutto è particolarmente perturbante.