La comicità dell'ignoranza

05.08.2024

Luca Pasquale Medici è il vero nome del comico barese conosciuto all'Italia come Checco Zalone. Laureato in giurisprudenza si butta nel mondo della musical comedy, una sorta di cantautorato comico con cui si fa beffe di fatti o personaggi della società odierna. Giunge alla notorietà quando partecipa a Zelig nel 2005 e sfonda in definitiva con la canzone "Siamo una squadra fortissimi", composta in occasione dei mondiali del 2006 (vinti dalla madrepatria Italia). Sull'onda di questo grande successo i produttori decidono di calarlo nel mondo del cinema, una mossa già vista e rivista, che solitamente si conclude con risultati mediocri, ma che con Checco segnerà un punto di svolta nella storia del cinema comico italiano.

Ma chi è Checco Zalone? Checco Zalone, nome che deriva da un gioco di parole basato sull'espressione barese "che cozzalone!" che significa "che zoticone/che tamarrone", è la maschera di Luca Pasquale e rappresenta lo stereotipo del terrone ignorante che va al Nord in cerca di fama, fortuna e amore.

La maschera di Luca Pasquale è tutta fondata sull'ignoranza: Checco porta in scena l'apoteosi degli stereotipi, li spinge al massimo, e nella sua onestà ci mostra il vero volto della società che ci circonda. Difatti, nonostante i suoi mille difetti, nella sua genuina ignoranza, Checco cade sempre in piedi e nel finale è lui l'eroe della storia. In questo si differenzia dal mitico Fantozzi, che nella sua iperbole tragicomica è destinato alla sconfitta, e anche quando appare come l'eroe, in verità ci mostra la miserabilità della realtà, perché se Checco è l'eroe che puntualmente trova l'amore e cade in piedi, Fantozzi, al termine del film, ci fa capire che non c'è più un mondo su cui cadere.

L'amore è un altro punto cardine dei film di Checco, nei suoi film Checco viene sempre invaghito da una bella ragazza e l'intento con cui era partito per il suo Viaggio, altro grande tema della sua poetica, si perde nei meandri dell'amore. Ma sono numerosi i temi che lui adduce con i suoi film:

  • In Cado dalle Nubi, oltre al grande tema del viaggio del terrone che va al Nord, abbiamo il tema dell'omosessualità e del razzismo radicato nei confronti del Sud;
  • In Che bella giornata, c'è il tema della religione, del terrorismo, dell'islamofobia e delle relazioni interraziali;
  • In Sole a Catinelle, vediamo il tema della famiglia e della separazione, nonché il tema della ricchezza e del radical-chic e lo scontro tra imprenditoria e sindacalismo;
  • In Quo Vado, viene esplorato il mondo del lavoro e del posto fisso, con una parentesi ambientale e soprattutto uno sfondo non più solo italiano, ma europeo;
  • E infine in Tolo Tolo, c'è il grande tema dell'immigrazione e del Mediterraneo.

Porta quindi sul grande schermo temi molto forti e di cui è necessario parlare, dopotutto tra una risata e l'altra, il tempo per riflettere resta sempre.

Se dovessimo fare un paragone con un famoso comico americano sarebbe Buster Keaton, sia Checco che Keaton, si ritrovano nelle loro peripezie quasi per caso e ne escono allo stesso modo, quasi come se fossero loro i primi a chiedersi: ma che è successo? È quindi forte il distacco con Fantozzi come si era già detto, ma anche con Chaplin. Invece è interessante il confronto con il trio milanese Aldo, Giovanni e Giacomo, se all'interno del trio Aldo è il classico terrone ignorante che non arriva all'altezza del milanese, Checco invece nella sua bassezza abbassa gli altri con sé, ci mostra la verità di fondo che sta in ognuno di noi, così che nessuno oltre sé stesso possa veramente sminuirlo.

Quello che colpisce della maschera di Luca Pasquale Medici è come il suo utilizzo dell'ignoranza sia finalizzato a rivelare l'ignoranza di un'intera società, la pochezza del singolo, in una sincerità popolare, svela il segreto del suo mondo, cioè, nel caso di Checco, della nostra Italia. E non è forse da sempre lo scopo della commedia quello di mostrare le verità scomode che tutti noi teniamo nascoste in qualche angolo remoto?


di Rebecca Carminati