L'informazione
Scrivo L'informazione a pochi giorni dalla notizia che ha invaso il web della sparatoria al comizio di Trump sperando che nonostante l'uscita sia fra qualche mese potrà comunque risultare attuale.
E' molto importante la tempestività quando si tratta di intervenire su fatti di cronaca come questo perché la nostra società tende a disinteressarsi velocemente di ciò che le accade attorno, viviamo un'era istintiva ed istantanea in cui la nostra percezione del tempo scorre in base ai 15 secondi di Instagram (4 volte il tempo ufficiale). Questo gap temporale crea un dislivello tra il come pensiamo che scorra il tempo e il come lo percepiamo scorrere, per questo usciti da instagram si ha la sensazione di averci passato un sacco di tempo che però è volato, perché sono 240 minuti¹⁵ che scorrono in 60 minuti⁶⁰.
La riflessione sugli choc di Walter Benjamin si adatta perfettamente al mondo dei social: la persona che passa la giornata in un mondo virtuale, come il giocatore d'azzardo, vive cento delle vite di una persona che non lo fa.
Le informazioni sono tempestive e richiedono una reazione immediata ma la riflessione richiede tempo e distacco, per questo i giornali e i media che riportano istantaneamente l'accaduto dandone una descrizione generale e soggettiva non sono abbastanza per farsi un'opinione sull'argomento, in cambio sono i fornitori di informazioni ossia il materiale con cui costruirsi un'idea.
Questa rubrica vuole essere istintiva, vuole reagire velocemente agli eventi che ne catturano l'attenzione ma prendendosi comunque un minimo di tempo per accumulare abbastanza informazioni sull'accaduto. L'unico articolo che verrà scritto tempo prima della pubblicazione è il seguente.
Allora, che dire di questo spiacevole evento?! Bé io comincerei sottolineando la portata di diffusione mediatica che ha riscosso: Instagram pieno zeppo dell'iconica foto dell'ex-presidente Donald Trump con due sfregi sul volto e il pugno alzato mentre stoico fissa i suoi elettori con lo sguardo di chi, in un millisecondo, è divenuto immortale. Tante cose si sono dette e molte altre si diranno sull'accaduto. Io non voglio tediare nessuno, né tantomeno farvi innervosire, con una marcata presa di posizione. Ovviamente non posso nascondere le mie idee e le mie posizioni politiche, vorrei però provare, il più neutralmente possibile, a decifrare la situazione, speculando su di essa, per andare alla ricerca di una possibile verità nascosta, celata nel profondo dell'iconica immagine dell'immortale Trump.
Faccio un breve riassunto della vicenda per quelli che vivono nelle caverne e non sanno nulla dell'accaduto e per chi come me ha qualche problemino di memoria e ne ha un ricordo solo polveroso. Trump ad un comizio parla di fronte a migliaia di elettori quando, da un casolare al fondo della folla, partono dei colpi d'arma da fuoco che sfiorano e sfigurano il volto del presidente.
Non mi dilungherò sull'atto violento di sparare, né sull'insensato uso delle armi nella "Grande Democrazia Occidentale", perché lo trovo inutile e già ampiamente discusso da mille testate giornalistiche. Però ho alcuni dubbi che ora provo ad esporre... Come è possibile che un uomo spari indisturbato ad una delle persone più importanti del mondo?
E' circolato un video, qualche giorno dopo l'accaduto, in cui sul fondo del corteo c'erano tutta una serie di persone che prima dell'incidente avevano individuato l'uomo sul tetto con il fucile e l'avevano segnalato alle forze dell'ordine sul posto che però sembrano non sentire e non accorgersi di ciò che sta succedendo alle loro spalle. Strano, no? La Pennsylvania non è Gotham City... E ad un comizio, dove la figura di Trump viene messa in un punto ben preciso, di fronte ad una folla di adulatori, fermo a parlare, mi sembra normale essere preparati ad ogni evenienza, soprattutto in un paese dove possedere un'arma è ritenuto normale, però io non ho mai lavorato nel settore della difesa di pubblici funzionari quindi boh magari sono superficiale nel trattare l'argomento.
Una cosa è certa: da quell'evento si è levato un polverone mediatico e propagandistico di cui tutti hanno approfittato, la stampa e i politici italiani soprattutto.
Ho una domanda che lascerò di proposito senza risposta ma che ci tengo comunque a porvi: come mai un ragazzo, piazzato su di un tetto con un buon punto di vista, che mira all'Ex-Presidente senza che le forze dell'ordine intervengano né tantomeno sospettino qualcosa di lui, manca il bersaglio? o meglio, sfiori in modo assolutamente non grave il volto di Trump lasciandolo perfettamente incolume ma con una ferita da guerra che diviene l'icona della campagna elettorale dei repubblicani? Cazzo! Tanto impegno per far fuori l'Ex-Presidente e poi lo sfiori appena?! Ci vuole una sfiga enorme oppure una perfezione chirurgica per colpire precisamente all'orecchio e in questo modo aizzare la folla preoccupata e rendere l'immagine di Trump con il pugno alzato un'icona.
Ora, sono molti i post in cui si parla di una sparatoria costruita a tavolino per inscenare un teatrino che portasse il volto e il nome dell'Ex-Presidente nell'ovunque del piattume mediatico occidentale. Non lo so se è vero, non so se l'attentato è stato mandato da Trump, da Biden o da chissà chi altri. La cosa che mi preme sottolineare è come ogni gesto sia pregno di una forte comunicazione politica.
Trump che alza il pugno con il viso sfregiato è un'immagine potentissima, pericolosissima. E' mia premura intimare a tutti noi di stare attenti alle immagini, perché sono furiose e pericolose, urlano i loro messaggi senza rispetto per la nostra sensibilità e ci comunicano inconsciamente tutta una serie di simboli e di significati.
Quando una persona gode di un'attenzione mediatica così elevata ogni movimento deve essere giusto, dev'essere pianificato ed inscenato al meglio. E se avessero sparato a Donald Trump e lui non avesse alzato il pugno mostrando la sua forza e la sua stoicità? Se avesse pianto? Se se la fosse fatta addosso? In che modo cambierebbe il messaggio che ci è stato mandato?
Dovrebbe essere facile per noi abitanti dei social intuire il valore di un icona. Pensate ai meme, un'immagine che tutti conoscono, ripetuta infinite volte esattamente identica, al quale si può applicare una qualsiasi didascalia, che creerà la stessa reazione ogni volta. Questa reazione per le icone ortodosse era pregare, per i meme è ridere: cambia la reazione ma rimane l'immagine e con essa il culto indiscusso delle persone per essa.
Ora, pensate alla foto di Trump e ditemi se non è la stessa cosa?! Semplicemente quelle che erano le didascalie dei meme, nei post, nei telegiornali e nei giornali sono i titoli, il contenuto dell'articolo diventa l'allegato dell'immagine con titolo, il tutto è un informazione il cui tempo di lettura solitamente è di pochi minuti, e spesso nemmeno serve una lettura poiché il tutto si esaurisce nell'immagine con titolo.
Io non dico che tutto debba per forza essere stato architettato, anche se sono propenso a crederlo, dico però che non mi fido di persone come Trump, non per le sue idee ma perché so per certo che la sua immagine pubblica è costruita attentamente ed intelligentemente. Non ci credo a Trump che misteriosamente viene baciato dalla provvidenza e si salva, come non credo a Biden che si dimentica i nomi e che fa il teatrino del vecchio disorientato. Non ci credo. Credo anzi che tutto questo abbia completamente distolto l'attenzione mediatica, già disturbata dalla stampa deviata del nostro paese, da tutte le atrocità che accadono nel mondo. La Palestina sta ancora bruciando, le persone muoiono in tutto il mondo, la guerra è ovunque attorno a noi, e distogliere lo sguardo è un lusso che non durerà all'infinito... La spesa negli armamenti è cresciuta in tutta Europa, ai vertici decisionali ci sono persone che credono nella guerra, le basi militari americane in Europa sono state rinforzate e aumentate, il nostro stato e in generale l'Europa supportano ideologicamente, economicamente e militarmente due guerre, una contro il grande nemico dell'impero americano: la Russia, nascosta dietro l'immagine di Putin; e una contro un popolo che non vuole adeguarsi ai dettami della società occidentale, velata dietro il sostantivo: Hamas.
Il mondo si muove in base ai soldi e al potere, ed entrambi derivano dalla fama e quindi dall'immagine pubblica di un entità, che sia una persona, uno stato o un'azienda. Per questo l'informazione è la valuta più importante oggi, perché veicola i soldi, che attribuiscono il potere.
E' chiaro quindi che se si mira ai soldi bisogna fare in modo che ci siano informazioni su di te, sempre nuove news belle o brutte che siano; qualcosa di cui si parli che tenga l'attenzione su di te o sul tuo prodotto, bisogna farsi pubblicità e quindi produrre notizia, perché senza la notizia l'evento non è successo. Nessuno ha sparato a Trump se nessuno ne parla, ma più ne parlano più la sparatoria assume valore quindi l'informazione diviene più potente e Trump, e non solo, si arricchiscono mentre noi ci arrovelliamo nel comprendere se era tutto programmato oppure no.