Joker: Folie à Deux
Arthur Fleck, in prigione dopo la strage al "Murray Franklin Show", deve affrontare il processo per l'omicidio di cinque persone. La difesa spinge sull'infermità mentale causata dai traumi infantili di Arthur che si riflettono in una personalità dicotomica nel quale convivono Arthur e Joker, sperando di riuscire a tirarlo fuori dai guai. Ma una cotta inaspettata scombussola le carte in banco.
Il montaggio alternato tiene lo spettatore in bilico tra realtà e sogno, tra Arthur e Joker, tanto che non si riesce bene a capire la consistenza e concretezza di quello che sta succedendo. Il film di centotrentanove minuti si dilunga su inutili dettagli e cantilenanti momenti musicali che impediscono al tempo di scorrere e tengono il tutto fermo nel nulla cosmico del processo. Di film sui processi ne abbiamo visti a centinaia, di certo questo non ha nulla da aggiungere. Si struttura interamente sui colpi di scena che ribaltano l'andamento delle cose talmente tante volte che alla fine non cambia nulla. Il film non va da nessuna parte, Joker non va de nessuna parte, il processo è solo una parentesi nel corso della vita di Gotham e questi ci hanno dedicato un intero film quando potevano farci benissimo il primo atto e costruirgli attorno un film di carattere.
Di certo non è semplice fare un sequel dopo Joker, ma nessuno ha mai detto che è obbligatorio. Sprecare una base come quella, un attore come Phoenix per esigenze di mercato è deludente, spero che il botteghino dia loro qualcosa su cui riflettere. Potevo capire Lady Gaga che a modo suo comunque fa una buona performance ma di certo non capisco il film, non perché musical anche se ovviamente non sono fan del genere, la cosa che infastidisce più di tutte non è la musica in sé ma il fatto che pur di fare spazio alla musica tolgano spazio alla narrazione. Il film visivamente è spettacolare, colori incredibili e alcune scene veramente geniali ma non dice nulla, non racconta nulla e risulta, verso il finale, straziante sentire quelle canzoni di cui si è ormai saturi da tempo.
Il film ha disatteso le mie aspettative, certo non mi aspettavo un capolavoro del calibro del primo Joker ma almeno un tentativo di sperimentare e spingere al limite il personaggio di Joker che viene scialacquato nel classico bipolarismo scialbo e già trito e ritrito. La personalità depressiva che sbotta nel finale in cattiveria e volontà rivoluzionaria del finale del primo qua si perde in un indecisione cosmica tra il sono e il non sono, tra il voglio essere e il non voglio essere, che poteva pure essere intrigante ma non per un intero film.
Questa la mia onesta reazione a fine film.
VALUTAZIONE: ★★★★★★☆☆☆☆
Sei stelle (regalate) per via del immenso budget che ne assicura un'accuratezza visiva ultimamente molto ricercata e che di certo è invidiabile per un film di questo genere, per altri generi invece porta all'effetto opposto. Sei stelle (per pietà) perché Phoenix e il suo personaggio meritano rispetto. Sei stelle perché sono gentile.