IL DELIRIO
In pieno tema con la nostra sesta edizione, questo articolo si è rivelato particolarmente complesso. La mia mente sembrava trovare mille idee e nessuna strada per collegarle l'una all'altra. Alla fine, dopo varie crisi d'identità, artistica e non, il mio cervello ha partorito la seguente creatura, un po' deforme e suturata, il mio Frankestein.
L'articolo è frammentato nel seguente modo:
1. IL DELIRIO - PROTOPSICOLOGIA: un breve paragrafo con qualche nozione di psicologia, molto snellita e alleggerita, sul delirio.
Non fa mai male cercare di capire che niente arriva per caso, nemmeno la pazzia.
2. IL DELIRIO NELL'ARTE: un ancora più breve paragrafo con qualche lusinga per i grandi artisti condannati dalla società.
L'arte è sempre pazza.
3. IL DELIRIO DELLO SCRITTORE: cinque brevi racconti deliranti firmati da una scrittrice delirante (la sottoscritta).
Il delirio è dei pazzi.
1. IL DELIRIO - PROTOPSICOLOGIA
Etimologicamente in italiano il termine "delirio" significa "uscire dal solco, dal limite". In tedesco abbiamo due vocaboli simili "Wahn" e "Wahnsinn" che posso sostituirsi a delirio: Wahnsinn (wan vuoto, sinn senso, marcia) che significa vuotezza, insensatezza, demenza, implica essere "vacuo nel sentire, mancante di giudizio", mentre Wahn (wen-gewinnen aspirare, desiderare) che significa propriamente delirio, comporta un desiderio in atto, un'aspirazione.
Ma cosa è di fatto il delirio? Il delirio si ha quando l'essenza umana (dasein), l'apertura al mondo e la capacità di cogliere gli eventi nel loro significato di una persona, sono mutate, ed essendo egli stesso cambiato vive il mondo come cambiato.
Il delirio può assumere varie forme, prima di tutto può pervadere completamente la percezione della realtà dell'individuo oppure solo parzialmente e i casi sono quattro:
- La realtà delirante è l'unica realtà
- La realtà delirante predomina pur non essendo la sola
- La realtà delirante e la realtà comune coesistono
- Intersezione fra realtà delirante e realtà comune
L'alterazione poi può coinvolgere diversi livelli:
- L'individuo
- L'ambiente circostante
- L'io e il mondo
Quali sono le condizioni del delirio?
- Delirio come conversione in certezza di un dato affettivo
- Delirio determinato da motivi biografico-istituzionali
- Delirio come reazione a determinate situazioni sensoriali ed allucinogene
- Delirio come espressione e tentativo di superamento di un mutato vissuto interiore
Da dove nasce il delirio allora? Le teorie sono varie e citerò solo le due più famose.
Per Freud il delirio nasce dalla proiezione, la proiezione è un meccanismo di difesa che addossa a persone o cose del mondo esterno contenuti, desideri, tendenze, pulsioni non ammesse dal Super-Io o non assimilabili dall'Io.
Es. Il caso Schreber: la tendenza omosessuale "Io lo amo" deve capovolgersi, sotto la pressione del Super-Io in "Io lo odio". Se l'inversione non è sufficiente la proiezione trasforma "io lo odio" in "Io sono odiato".
Per Jung, strettamente connesso a Freud, il delirio ha origine da complessi a forte carica affettiva non risolti e dalla "fissazione delle emozioni". Nella schizofrenia, per esempio, emerge il materiale proveniente dall'inconscio: un'emozione intensa e repressa richiama sempre forti segnali di compensazione da parte dell'inconscio. Questi segnali si manifestano nei deliri e nei sogni.
Ad oggi il modello concettuale del delirio si delinea in questo modo:
- La prima dimensione psicopatologica è definita come trasformazione della realtà ed è caratterizzata dai "sintomi positivi" (deliri ed allucinazioni).
- La seconda dimensione è definita come impoverimento ed è caratterizzata dai "sintomi negativi" (ipoaffettività, alogia, perdita della progettualità, asocialità).
- La terza dimensione infine è caratterizzata dalla disorganizzazione del pensiero e del comportamento.
2. IL DELIRIO NELL'ARTE
Dopo queste brevi pillole di proto-psicologia possiamo
sondare il delirio nell'arte.
Da sempre l'arte, la vera arte, è inscindibile dal delirio. Inseparabili, sono due lati della stessa medaglia, e anche nel cinema lo ritroviamo, non solo in film che ci parlano del delirio, ma in film che potremmo definire deliranti, registi deliranti, storie deliranti. In ognuna di queste creazioni vediamo spuntare come un fiore dal terreno, il germe della creatività, e sbocciare nella follia.
"Bisogna avere il caos dentro per partorire una stella danzante" - Nietzsche
Quanti ne abbiamo visti di "artisti maledetti", condannati per la loro follia in vita, e esaltati per il loro genio dopo la morte? Così tanti che forse non ce li ricordiamo più... Beh io vorrei dedicare qualche parola benevola a quegli artisti che forse sono davvero pazzi, ma che ci hanno regalato e ci stanno regalando delle vere e proprie opere d'arte, un invito a riconoscere il talento quando sboccia.
Qui vi lascio una breve lista di film "pazzi" per persone "pazze" che valgono tutti i minuti che ci spenderete sopra:
- Rabbits, David Lynch
- Zardoz, John Boorman
- Meat Love, Jan Svankmajer
- Porcile, Pier Paolo Pasolini
- Cat Soup, Tasuo Sato
- Dogtooth, Yorgos Lanthimos
- Tetsuo, Shinya Tsukamoto
- Funky, Katsuhito Ishii
- Anche i nani hanno cominciato da piccolo, Werner Herzog
- Arrebato, Iván Zulueta
- Sul globo d'argento, Andrzej Żuławski
- Gozu, Takashi Miike
- Gummo, Harmony Korine
- Idioti, Lars Von Trier
Un chien andalou, Luis Bunel e Salvador Dalì
Videodrome, David Cronenberg
Mother!, Darren Aronovski
3. DELIRIO DELLO SCRITTORE
DELIRIO n.1
Sono in piedi, su una scogliera. Come sono arrivato su una scogliera? Io non vivo sul mare. È un sogno o è la realtà? Fatico a distinguerne i confini. Ma sono in piedi su una scogliera, guardo di sotto, il mare è calmo, tranquillo, quasi accogliente. Sento delle voci, voci dal mare o voci del mare, vogliono che mi butti. Ci penso, ci penso a lungo, valuto i pro e i contro, alla fine non mi butto: l'acqua sarà freddissima.
DELIRIO n.2
Il mio amico Mark ha il vizio di interrompermi mentre parlo, un vizietto fastidioso a cui cerco sempre di non dare troppo peso. Ieri sera eravamo in compagnia, in cucina intenti a parlare delle più grandi stronzate utili all'uomo e in mezzo a tutta quell'ignoranza cercavo di formulare un discorso intelligente con parole così elementari che anche un decerebrato avrebbe potuto capire. Mark mi ha interrotto, come suo solito, per parlare di…? di cosa parlava Mark? di cosa stava parlando Mark prima che gli infilassi un coltello nella testa?
DELIRIO n.3
Piede destro, piede sinistro. 5 passi. Tocca la maniglia con la mano destra. 16 passi. La cucina. Non toccare niente. I bicchieri stanno a sinistra, le posate a destra. Ogni cosa ha un posto, ogni cosa ha un ordine. 1, 2, 3. Chiudi la porta. 1, 2, 3. Scendi le scale. 23 gradini. Apri la macchina. Hai chiuso la porta? 1, 2, 3. Sali le scale. 23 gradini. Chiudi la porta. 1, 2, 3. Respira.
DELIRIO n.4
Oggi li ho visti. Mi stavano seguendo. Occhi gialli serpentini mascherati dietro ottime lenti a contatto. Pelle squamata coperta dal cerone. Lingue biforcute come quelle del demonio. Non ho dubbi: sono loro. Mi stanno cercando. Non sono al sicuro. Vogliono portarmi via. Io sono l'unico che sa la verità. Vogliono uccidermi. Eccoli sono dietro di me. Corri! Devo correre. Scappare. Nascondermi. Mi troveranno. Mi troveranno. Mi troveranno.
DELIRIO n.5
Nella mia via vive una donna sordo-muta che da tempo ha perso il marito, è sola e a volte mi offro di farle la spesa per aiutarla come posso. In queste settimane ho notato delle strane coincidenze, come se lei sapesse già quello che io sto per fare e viceversa. Credo che il nostro legame, che si è forgiato aldilà della barriera linguistica, si stia tramutando in un rapporto telepatico: noi comunichiamo con il pensiero. Ovviamente non posso dirlo a nessuno altrimenti mi prenderebbero per pazzo, mi serve una prova: ecco! Oggi andrò a casa sua completamente nudo, e se siamo connessi, anche lei si presenterà nuda alla porta.
di Rebecca Carminati