Eraserhead - La mente che cancella

La trama è piuttosto semplice: il tipografo in ferie Henry Spencer scopre che Mary, la sua ragazza, è incinta e di colpo si ritrova a vivere in un piccolo appartamento con moglie e figlio.
Il bambino è deforme e, quando Mary abbandona la famiglia, per Henry comincia il vero incubo, che si conclude con la morte del bambino per mano del protagonista.

Se la trama non è complessa, lo è tutto il resto. Il simbolismo, le inquadrature, personaggi ambigui: tutti elementi che rappresentano ciò che c’era nella mente di Lynch… una mente follemente geniale.
Ogni inquadratura, ogni dettaglio, ogni sguardo dei protagonisti trasmette disagio, smarrimento e ti lascia perturbato; da spettatore ho sentito un’angoscia stringente che mi ha fatto sentire inquieto. E non solo per gli effetti splatter di certe scene, ma per come lo sviluppo della trama rallenta di colpo, in maniera imprevedibile, destabilizzandomi.
Abituati all’andamento dei film moderni, ormai tutti siamo in grado di prevedere quello che sta per accadere (guardate per esempio quanto spesso sono prevedibili i jumpscare nei film horror), ma Lynch ci toglie la sedia da sotto il sedere e ci lascia nell’incertezza: non sappiamo cosa aspettarci, non sappiamo quindi dove andare con la mente… non ci resta che stare seduti ad ascoltare e sperare che le cose non vadano male.
Senza la sicurezza di un finale prevedibile siamo più fragili, perché ci tocca sperare davvero che qualcosa di bello accada, invece che darlo per scontato.
“Unheimlich = sensazione che si sviluppa quando una cosa (o una persona, un'impressione, un fatto o una situazione) viene avvertita come familiare ed estranea allo stesso tempo, scatenando generica angoscia unita ad una spiacevole sensazione di confusione ed estraneità.”

