Elemental: un timido fuoco di paglia

04.12.2023

Elemental è l'ultima uscita della Pixar, un lungometraggio diretto da Peter Soho che non ha superato il giudizio del mercato: Elemental è infatti il peggior esordio della storia della Pixar, con solo 28 milioni di incassi nel weekend di debutto negli Stati Uniti.

Eppure, Elemental si presenta come un film piacevole e perfettamente godibile per le famiglie, allora che cosa non ha funzionato?

Per iniziare riassumiamo la trama in qualche riga: Elemental prende vita in un mondo in cui i quattro elementi (acqua, aria, terra, fuoco) convivono insieme, ognuno con le proprie tradizioni e i propri quartieri, come le varie culture che convivono in una grande città. La protagonista è Ember, una ragazza di fuoco che lavora nel negozio di famiglia, il suo temperamento la rende irascibile e fatica a rimanere calma con i clienti, motivo per cui il vecchio padre immigrato dalla Terra del Fuoco non è ancora andato in pensione.

Tutto è destinato a cambiare quando, dopo un incidente causato dalla stessa Ember, il negozio si allaga e lei conosce Wade, ragazzo d'acqua e ispettore degli edifici, i due stringono una strana amicizia e dall'odiarsi passano a essere attratti l'uno dall'altra, ma le differenze sembrano insormontabili. 

Dal punto di vista tecnico la resa visiva del film è straordinaria, specialmente il lavoro fatto sul design dei personaggi che sono mutevoli proprio in base alle loro emozioni e al temperamento, ma non c'è da stupirsi visto l'investimento economico che la Pixar ha fatto e sta continuando a fare nel settore tecnico.

I limiti arrivano nelle caratteristiche stesse del film che sembrano essere ripescate qua e là da precedenti film: Elemental City ricorda molto Zootropolis, in cui tutti gli animali vivono insieme nelle varie zone climatiche, lo stesso vale per il processo di odio/amore che attraversano i protagonisti, oppure il rapporto con i genitori che riprende Red, insomma una serie di piccolezze che purtroppo non passano inosservate.

E poi abbiamo l'impianto tematico, Peter Soho porta grandi temi e concetti nella conversazione, ma forse all'interno del film sono troppi e non hanno sufficiente spazio per essere analizzati a fondo e il risultato è un accenno vago e frettoloso che ne sminuisce l'importanza. Si parla prima di tutto di differenze, che nel film sono fisiche, ma si riferiscono ovviamente a quelle razziali, culturali e socioeconomiche. C'è una trama mistery che rappresenta la parte più debole dell'opera. La storia d'amore impossibile ostacolata dal rapporto con il padre a cui si lega una storia di eredità morali e sacrifici. E infine il tema dell'immigrazione, molto caro al regista che è a sua volta figlio di immigrati coreani.

Per tirare le fila, non è che Elemental non sia un bel film, è anzi perfetto per introdurre un bambino a determinati temi fondamentali e personalmente mi è piaciuto molto, ma purtroppo mostra chiaramente i segni di una progressiva mancanza di creatività e di voglia di osare da parte della Pixar, la cui crisi, seppur meno evidente di quella della Disney, sembra essere alle porte.

di Rebecca Carminati