Coup de chance

01.01.2024

Fanny incontra per caso un vecchio compagno di liceo, Alain, che fin da subito confessa il suo amore eterno per lei, questo le scatena dei sentimenti contrastanti che sembrano acquietarsi quando d'un tratto Alain scompare..

Un film di Allen signori, splendido, luminoso, ilare e romantico. Un thriller d'amore delizioso, forse il suo film più divertente, con Vittorio Storaro alla fotografia e Veronique Melery alla scenografia Woody ci ripropone un film pieno di colori, saturati fino a sembrare irreali, come se il film fosse, più che a Parigi, nell'ideale della Parigi romantica che tanto ama.

Fanny è indubbiamente bellissima e come molte belle ragazze attira lo sguardo di ogni uomo che incontra, ma sembra essere particolarmente attratta da uomini insipidi, belli all'apparenza ma non ancora adulti, dei bimbi eterni. Tutte le persone che le orbitano attorno hanno la pessima abitudine di parlare sempre e solo di se stessi, oppure spettegolare. Questo amore solipsistico non le si addice, nessuno le parla realmente, tutti parlano solo a loro stessi. La madre è l'unica che si mostra sincera e, non essendo abituata, Fanny non crederà ad una parola. Jean, suo marito, sembra avere una cotta più per sua madre e sicuramente per se stesso, mentre Fanny la vuole solo possedere per metterla in mostra, come dice lei: una moglie trofeo. Alain è sicuramente molto dolce, romantico, è un artista dopotutto, ma anche lui sembra più amare l'idea che ha di lei, ama quello che ricorda del liceo, le emozioni che gli provocava.

Una critica leggera e divertente dell'alta società che si perde come acqua nel mare dell'amore, agitato dal dubbio, dall'infedeltà, dalla passione e dall'ossessione, e che turbolento si scaglia contro Fanny e chi le orbita attorno. Come critica direi un po' scialba ma come film veramente delizioso, una visione consigliata, certamente non il miglior film di Allen ma sicuramente un gran film.

VALUTAZIONE: ★★★★★★★☆☆☆

Attribuita basandosi sul confronto con lo storico di Allen, non ho visto tutto ma rispetto a ciò che ho visto direi un sette pieno, otto mi sembrava esagerato.


A proposito dell'infedeltà..

Nayt dice, con parole semplici, una cosa molto saggia nel quale mi ci ritrovo molto: "non è che se sto con qualcuna la possiedo è mia, ma l'idea di un tradimento mi fa a pezzi l'autostima"¹. Cosa dire quando scopri che il tuo partner non è più solo tuo? cosa fare? come elaborare la rabbia? che forma darle? come evacuarla dal corpo? verso chi indirizzarla? 

La risposta io non la so, ma credo che in amore sia giusto sbagliare, tentare, perdonare. Di certo nulla è così semplice, nulla è chiaro alla vista nel momento in cui lo stai vivendo. In Drive my car, di Ryūsuke Hamaguchi, ho trovato un esempio bellissimo e anche un poco triste: il marito torna a casa prima del previsto e trova la moglie con un altro uomo, più giovane, più bello. Vede, panica, elabora, esce e se ne va, guida per un po'. Al ritorno non dice nulla a questo riguardo, fa finta di niente, avrà altrove la possibilità di affrontare il dolore e la rabbia che sta soffocando all'interno. Io credo che non ci sia una reazione giusta o una sbagliata, in ogni caso si soffre, questo è il comune multiplo. E se non si soffre allora forse non c'è nulla per cui valga la pena di farlo, sempre come dice Nayt: "questo amare senza dolore cos'è?"² 

Anche la trilogia dei colori parla di tradimento, ogni colore a modo suo: nel Blu Julie, solo dopo la morte del marito, scopre per caso che lui aveva un amante, e la sua reazione è specchio della profondità riflessiva di una persona che ha dovuto affrontare la perdita della propria famiglia. Nel Bianco Karol scopre che, l'appena ex, moglie condivide il letto con altri uomini e la rabbia e la delusione lo spingono a ritornare a casa. Sì, la zona di comfort, ma lì lui si mette in gioco, si supera e anzi non si ferma più. Nel rosso invece il tradimento è più che altro visto dall'esterno, e questo insolito punto di vista mostra delle nuove prospettive e riflessioni laterali sul tema che ne restituiscono una visione più completa e oggettiva. E' anche questo un tema gigantesco pieno di sfaccettature, voi cosa ne pensate?


¹| Solo domande, Nayt- Habitat

²| Ultima confessione, Nayt- Doom