Anselm

06.05.2024

Kiefer ci apre le porte del suo mondo, ci porta con se giù fin nelle profonde viscere della terra, e Wim Wenders riesce a ritrarne la delicatezza e l'oscurità della sua opera, con questo profondo documentario che ritaglia una porzione della sua carriera, della sua visione.

Non so dire nulla di questo film, non so dire molto su quello che ho provato e se provassi a dirlo probabilmente non ci riuscirei: le immagini parlano una lingua che non sempre le parole sanno tradurre. Non so dire. Le mie parole non sanno dire quello che i miei occhi hanno visto, quello che il mio stomaco ha provato. Le musiche disegnano un atmosfera potente, avvolgono Kiefer che si muove dentro i suoi magazzini, tra le sue opere e: brucia, dipinge, fonde. Respira, osserva, legge, parla, narra la sua storia, la storia della Germania, la storia di una ferita che si vuole evitare di vedere anche a costo di non richiuderla mai.

"Il più grande mito è l'uomo stesso"

Wenders ci porta in un poetico viaggio dentro la terra, mano nella mano con Kiefer che, freddo e tagliente, dipinge le ferite, le sue e dei suoi compagni, le nostre. Un opera stomacale, piena di oscurità, tagliente, brutale e straziante. Un viaggio dentro la terra, dentro la storia, dentro Kiefer.

"Il caos chiuso dentro un rettangolo è un quadro"

Una danza tra "femme 100 tete", sempre più dentro, sempre più in basso, sempre più a fondo nella pancia della Germania, nel dolore e nella rabbia repressa ed inespressa di un popolo ferito.

"L'insostenibile leggerezza dell'essere. L'uomo cerca la leggerezza perché teme la pesantezza, l'abisso. Noi non siamo niente in confronto alla storia, alla storia geologica, alla storia cosmica, siamo meno che una goccia persa nella pioggia. In questo senso allora sì che siamo leggeri"

Un dialogo mai avvenuto tra Martin Eidegger e Paul Celane, immaginato e tradotto da Kiefer in immagini, opere: un intero mondo sotterraneo di oscurità, urla, graffi, rabbia. Rimbomba la guerra dentro Kiefer, la voce strozzata dei morti, il sangue percola nelle porosità dell'animo umano fino a sporcarne l'essenza: quello sporco Kiefer lo butta fuori, sulla tela: ferendola, dilaniandola fino a trasformarla in un opera d'arte.

VALUTAZIONE: ★★★★★★★★★★

Impareggiabile, delicato, profondo, poetico, immersivo, straziante ed affasciante allo stesso tempo.