A Quiet Place
A Quiet Place prende luogo in una terra come la nostra che è stata "infestata" da dei mostri ipersensibili ai suoni che hanno decimato la popolazione. I superstiti sono costretti a vivere nel silenzio, con il terrore costante di una morte in agguato, pronta in attesa di un loro passo falso.
In questo nuovo mondo una famiglia sembra aver trovato il modo per continuare a vivere, almeno finché non si avvicina l'arrivo di un nuovo figlio.
I protagonisti della nostra storia sono una famiglia di sopravvissuti, già reduci della morte di un figlio e con una figlia sordomuta a cui ne viene addossato il peso. Hanno creato un loro habitat e trovato delle loro regole, la madre però è incinta e con l'approssimarsi dell'arrivo del neonato, si avvicinano anche i problemi.
John Krasinski, regista e coprotagonista del film, affronta un'impresa notevole: girare un film che è quasi completamente privo di parole, ma che allo stesso tempo si basa puramente sul sonoro, non è mestiere da poco, e a mio parere Krasinski sostiene la sfida a testa alta.
Nel film non mancano suspence e tensione, tipici degli horror, ma anzi, l'attenzione dello spettatore è tenuta ben fissa sullo schermo, concentrato sulle azioni dei nostri protagonisti, ogni passo, ogni respiro, nella speranza che non vengano scoperti.
La performance degli attori è di un livello notevole, trainati dalla meravigliosa Emily Blunt, con l'uso della mimica e del movimento del corpo riescono a rendere perfettamente tutte le emozioni che i protagonisti stanno sperimentando.
I figli
Voglio dedicare due righe ai personaggi dei figli: Regan è una giovane ragazza sordomuta, calata in un mondo in cui tutti quelli attorno a lei sono costretti a vivere nel silenzio, ma con la speranza e il desiderio costante di poter tornare al rumore, una speranza a cui lei non ha un vero diritto. In più Regan si sente oppressa dalla colpa, un sentimento che percepisce nel padre e probabilmente in se stessa, per la morte del fratellino più piccolo Beau, una colpa che non spetta propriamente a lei, ma che nessuno sembra riuscire a lavarsi di dosso, come il fratello Marcus, terrorizzato dalla sua stessa ombra. Marcus è un ragazzo insicuro e pieno di paure, va facilmente nel panico e non riesce a mantenere la calma o il controllo. Eppure, verso il finale del film entrambi avranno il loro riscatto e dimostreranno il loro valore.
Il film è a mio parere uno degli horror più validi degli ultimi anni e merita di essere visto, per i ben due sequel che sono stati girati, beh, dovrete aspettare le prossime recensioni.
di Rebecca Carminati